Bortolami campione italiano di Sprint a Lovadina
Straordinario risultato nel triathlon ai campionati italiani a Lovadina, in provincia di Treviso. Nella splendida cornice del centro sportivo Le Bandie, ricavato dalla bonifica di una ex cava di marmi e già sede di importanti manifestazioni di triathlon e ciclismo, Stefano Bortolami porta la Rhodigium Team sul gradino più alto del podio nella categoria M1 (atleti dai 40 ai 45 anni). Sabato 5 ottobre, la giornata piovosa non ha scoraggiato i quasi 800 atleti al via per il massimo trofeo nazionale sulla distanza Sprint. A giocarsi il titolo assoluto tutti i migliori azzurri, dal carabiniere Alessandro Fabian, a Daniel Hofer, ad Anna Maria Mazzetti, in campo femminile. Dietro di loro moltissimi altri, alcuni professionisti, molti semi professionisti e dilettanti, ma tutti agguerriti e pronti a difendere le proprie posizioni nella classifica nazionale. Frazione di nuoto di 750 metri in lago con muta obbligatoria, data la temperatura dell’acqua intorno ai 19 °C, poi bici su un unico giro di 20 km e, infine, corsa su percorso misto asfalto attorno al lago. Sorpreso ma non troppo, Stefano Bortolami commenta la sua prestazione: “Sapevo di stare bene. Dopo una stagione di gare avevo capito su chi gareggiare e come. Ho adottato una strategia guardinga nel nuoto, dove di solito esco più velocemente, ma ho preferito andare in progressione e la strategia ha davvero pagato”.
Terzo al termine della frazione natatoria, Bortolami, che ha gareggiato anche nei circuiti ciclistici durante l’estate con buoni risultati, ha fatto nella frazione in bici il miglior tempo. Ma è nella corsa che Stefano costruisce il suo capolavoro, distaccando di una decina di secondi il suo avversario diretto e chiudendo i 5000 metri della prova in 17’04”. Suo il primo posto e una delle più belle soddisfazioni di una carriera che, a 44 anni, non sembra voler terminare. “Oggi gareggio per divertirmi” – chiosa ancora Bortolami – “anche perché il lavoro e gli impegni familiari mi costringono ad allenarmi ad orari improbabili e non sempre riesco a portare a termine i programmi che devo svolgere”. “Buona parte del mio successo lo devo ai miei compagni (in gara eravamo in 10) e ad una squadra, la Rhodigium Team, che ho contribuito a fondare e che oggi sta raccogliendo i frutti del lavoro degli ultimi 3 anni. Oltre a me, ci sono alcuni atleti in forte crescita e un progetto sui piccoli, che contiamo porterà risultati di prestigio assoluto già nel giro di qualche anno”.