Un altro week end di fuoco per gli atleti della Rhodigium Team Italtecnica guidata da Enrico Novo.
Quasi come se oltre un anno di pandemia non fosse passato, in molti sono tornati a schierarsi sulle linee di partenza delle ancora poche gare non annullate. I palcoscenici di questo fine settimana sono stati Caldaro (BZ) e Riccione (RN).
Ha aperto le danze il coach Stefano Bortolami, che sabato 8 maggio si è tuffato nelle acque del lago di Caldaro, abbastanza ondoso nell’occasione, ed ha portato a termine un triathlon olimpico molto duro in maniera ineccepibile, collocandosi ancora una volta sul gradino più alto del podio di categoria M3 (29° in generale) con un crono ottimo di 2 ore 12 minuti e 43 secondi.
Sempre sabato, a Riccione, prima del Challenge, ha avuto luogo un triathlon sprint in cui si è messo in luce il sempre veloce Nicola Battocchio, che si è piazzato 5° S4 e trentesimo in classifica generale
Domenica si è svolta invece la competizione sulla distanza più impegnativa, il 70,3 (miglia), in cui I partecipanti nuotano per 1900 metri, pedalano per 90 chilometri e corrono per 21 chilometri. La Rodigium era presente con ben 6 atleti, peraltro di incredibile valore, a controprova della maturità e della solidità della squadra. Gli onori vanno innanzitutto a Omar Bertazzo, che dopo una preparazione scrupolosa capitalizza un altro risultato importante: pimo di categoria S3 (30-34 anni) con un incredibile crono di 4 ore, 21 minuti e 21 secondi, eccelle anche in classifica generale, piazzandosi 31°, secondo tra I non professionisti! Omar si dice molto soddisfatto e anche un po’ sorpreso, dal momento che questo risultato arriva dopo una caduta in allenamento qualche giorno prima, che lascava presumere performance non ottimali. Invece grazie ad una gestione strategica della gara e una condizione fisica comunque eccellente, l’atleta ha portato a termine la propria gara senza cedimenti e in continua rimonta sugli avversari.
Con questo risultato si qualifica peraltro per il mondiale di Samorin del 29 agosto.
Tutti gli atleti, in ogni caso, sono stati eccellenti, tutti sotto le 5 ore, che anche in considerazione della lunga zona cambio presente, del mare freddo e del vento pungente della giornata, rappresenta un crono di alto livello che ripaga delle molte ore di allenameno che questi ragazzi affrontano di settimana in settimana.
In ordine di arrivo, citiamo dunque Michele Aglio, Marco Bertolini, alla sua prima esperienza su questa distanza, Alberto Garavello, Paolo Franzoso e Matteo Bimbatti, finalmente tornato sotto I colori nerazzurri.
Sfogliando vecchie e-mail, mi sono imbattuto nel messaggio di Alessandra Manfrin, che un anno fa mi mandava il resoconto del suo primo mezzo Ironman a Saint Polten, corso insieme al più esperto Filippo Marangoni.
Innanzitutto complimenti per la loro impresa e mi scuso per non aver dato loro lo spazio che ho sempre cercato di dare a tutti in questa piccola rubrica di squadra.
Alessandra è una ragazza minuta, riservata e tenacissima e il suo resoconto è stato forse più tecnico che entusiasta, ma conoscendola, so e voglio riportare le mille emozioni che ha vissuto in quella sua prima gara di endurance!
Alessandra si è messa alla prova e come tutti noi, per questa sua grande soddisfazione di tagliare il traguado di un mezzo ironman, si è allenata per mesi, destreggiandosi tra lavoro, allenamenti più o meno impegnativi, rispettando tabelle, versando sudore, imprecazioni e sorrisi. Ed alla fin ce l’ha fatta, in 5 ore e 51 minuti! (Filippo, nell’ottimo tempo di 4:53)
E pensando alla sua gioia in quel momento, ripenso alla mia, alla soddisfazione del mio primo traguardo, una gioia profonda, viscerale, che sfuma in orgoglio e benessere intimo. Si è fatta una cosa non comune, si è completato un percorso che non è solo fisico ma anche mentale, ci si è messi in gioco, ci si è gestiti, superato infortuni, solitudini, ci si è conosciuti meglio.
Ecco, tutte queste sensazioni, quest’anno ci sono negate. Niente più “smacchinate” verso i campi gara, niente più mute da infilare, battute per stemperare la tensione, niente più emozione delle acque libere, o brividi della competizione… Ma, si dirà, si può ben rinunciare per un periodo a queste gioie un po’ futili… Sì, certo, ci mancherebbe…
Tutti soffrono chiaramente per la mancanza di libertà e per l’isolamento sociale indotto dalla gestione del Covid. La comunità del triathlon, però, essendo una nicchia diciamo fuori dall’ordinario, ha sofferto di disagi particolari..
Chi pratica triathlon è abituato ad allenarsi quotidianamente, anche più volte al giorno. Questo crea una sorta di dipendenza fisica e psicologica vera, reale che molti non comprendono e non ammettono, ma che è assolutamente provata e naturalmente l’impossibilità di allenarsi con continuità per molte settimane ha sottoposto a stress notevole tutti gli atleti.
Come un po’ in tutti gli sport anche nel triatlhon si migliora per piccoli passi, e anno dopo anno si conseguono nuovi traguardi, migliori prestazioni, il fisico si irrobustisce e si struttura, ma ci vuole molto poco per perdere quanto guadagnato ed anceh per questa consapevolezza l’inattività fozata provoca grande frustrazione.
Inoltre lo sport che maggiormente ha risentito del lockdown è stato il nuoto, che riveste una funzione centrale nella preparazione del triathlon per una serie di fattori: non solo è molto facile perdere l’acquaticità acquisita e il tono muscolare adatto, ma il nuoto consente di compensare gli stress fisici della bici e della corsa in particolare, ed ha, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, una forte valenza aggregante, in quanto si condividono orari, corsie, allenamenti e spogliatoi e talvolta anche i successivi pasti.
Per la corsa lo stress è stato causato dalla pessima gestione di questo tipo di attività da parte delle autorità e di alcuni praticanti, arrivando addirittura a considerarci quali untori. Infatti mentre per la bici il problema dell’allenamento è risolvibile con un rullo da qualche centinaio di euro e tanto noia, per la corsa non tutti possono permettersi un attrezzo adeguato per allenarsi in casa.
Per comprendere il disagio del triatleta, bisogna anche immedesimarsi nella psicologia di una persona che per le prorie attitudini trova motivo di sfogo e di vita nel compensare le difficoltà quotidiane con il movimento, e precisamente con il movimento all’aria aperta, spesso in compagnia, per cui la privazione di tutti questi elementi, simultaneamente e lungamente, è innegabile che impatti sugli atleti in modo molto negativo.
Le reazioni naturalmente sono state le più diverse, da chi si è buttato completamente sulla bici, investendo ogni risorsa in rulli smart, Zwift, Rouvy e compagnia cantante, tornando quasi come il quindicenne videogamers di un tempo, chi ha tracciato trincee correndo nel giardino di casa, o sfidando il biasimo sociale con furtive corse ad orari improbabili, chi tuffandosi nell’alcool con il trasporto dell’etlista consumato. Chi tutte queste cose insieme. Del resto, come dicevo, non siamo proprio normali.
L’unico a mantenere un contegno è stato il presidente Enrico Novo, che per dovere istituzionale non ha potuto che invitare al rispetto delle norme. Ha detto di non aver più corso dallo scoppio della crisi sanitaria. Dal momento che la piscina è chiusa e che non l’ho mai visto su Strava farsi un giretto a Watopia* neanche per sbaglio… mi aspetto di trovarmi una quintalata di uomo alla riapertura del Centro Natatorio!!!! Scherzo chiaramente.
Ora il peggio sembra passato, questa settimana con prudenza riaprirà la piscina e da un paio di settimane corse e allenamenti in bici non sono più un tabù. Di certo ora apprezzeremo di più la nostra passione ed a coloro che ci fotografavano dalle finestre correre faticosamente muniti di mascherina e guanti nel limite dei 200 metri da casa, diciamo che tra poco le attività riprendenranno nella più assoluta legalità e lorsignori saranno liberi di tornare ad ignorarci come hanno sempre fatto, o di iscriversi con noi e trasformare l’ennesimo giro in supermercato in desiderio di salute, la corsa dal tabaccaio in passione per lo sport e l’invidia in amicizia.
Ed ora fuoco alle polveri! La Rhodigium Team riparte!
Luigi Fini
*Watopia è un luogo mitologico in cui tutti i ciclisti facoltosi del pianeta si rifugiano in tempo di pandemia, ma anche in caso di pioggia. E’ l’atlantide sommersa del ciclismo mondiale, dove impavidi atleti passano dal divano al sellino, accendono il 60 pollici e si sfidano sulle pendici di vulcani ripidissimi, tra schizzi di lava e vampate sulfuree, tuffandosi poco dopo in misteriosi tunnel sottomarini e dove i watt girano veloci come il cestello di uno scolainsalata.
Per
la squadra di triathlon rodigino si è chiuso un altro splendido anno
sportivo: dopo il primo podio assoluto della propria storia, dopo
tanti podi di categoria e decine di ottimi piazzamenti in moltissime
competizioni di livello nazionale e internazionale, la
Rhodigium-Italtecnica ha visto migliorare ancora il suo
posizionamento nel rancking nazionale, posizionandosi al 23° posto
tra le 455 squadre iscritte alla Fitri (Federazione Nazionale
Triathlon), avanzando di ben 8 posizioni rispetto all’anno precedente
(31°) e di sedici posizioni rispetto al 2017 (39° posto), in un
crescendo lineare che testimonia in modo chiaro la crescita del
livello tecnico degli atleti e la bontà degli allenatori.
Di
sicuro un buon contributo a questi ottimi risultati è stato portato
dal settore giovanile, un vanto che poche squadre a livello nazionale
possono permettersi, e che nonostante la perdita, per motivi di
studio, di alcune eccellenze, ha continuato a portare ottimi
risultati per la squadra.
Facendo
un bilancio annuale, vale la pena ricordare i migliori risultati di
quest’anno.
Innanzitutto
un primo, un secondo e un terzo posto assoluti in tre diverse
competizioni (tutti targati Bertazzo).
Un altro prezioso bronzo
assoluto guadagnato da Elena Tuzza all’Olimpico di Mantova.
Compresi
gli assoluti, quindi, il medagliere Rhodigium si compone di 10 primi
posti di categoria, 14 secondi posti e 16 bronzi, per un totale di 40
podi!
Non
possiamo non ricordare l’incredibile settimo posto di categoria di
Battocchio al medio di Cervia, che gli è valso la classificazione ai
mondiali in Nuova Zelanda nel 2020.
Da
ricordare anche il primo posto M1 dell’ottimo Vecchiatti nel
circuito TriO Vokswagen e la partecipazione di Maddalena Gardan al
team Garmin a fianco di Massimiliano Rosolino.
Tante
inoltre le attività sociali, a partire dalla terza edizione
dell’Aquathlon Kids organizzato dalla Società Rhoigium Team
Italtecnica presso il Polo Natatorio e dal primo triathlon Kids
presso il neoacquisito impianto di Sant’Urbano, che ha subito
riscontrato un’ottima partecipazione.
Da menzionare sempre il
classico Tri dei Ovi, tradizionale allenamento su distanza sprint che
permette a molti di conoscere il triathlon, insieme alla iniziativa
estiva che a un costo agevolato permette ai cuiriosi di allenarsi per
tre mesi con gli agonisti, per finire con l’apprezzato evento
Albaman, che riunisce in un solo giorno un allenamento in acque
libere su distanza olimpica a una giornata di mare con gli amici
presso l’Isola di Albarella e che anche nel 2019 ha ricevuto il
supporto di Decathlon.
Oltre
che a livello nazionale, Rhodigium Triathlon, guidata da Enrico Novo
e supportata da Stefano Bortolami, si è distinta naturalmente anche
a livello regionale.
Infatti sabato 18 gennaio, alla festa del
triathlon veneto, tra 51 società presenti e 2772 atleti tesserati,
Rhodigium Team si è piazzata all’ottavo posto nella classifica
società, sono stati premiati 5 dei nostri atleti: con riferimento
alla Coppa Veneto (articolata in più gare e più discipline),
Alessandro Zampirollo ha conquistato l’oro in categoria M1; con
riferimento al campionato veneto, Laura Schiavon è stata premiata
come prima assoluta in calssifica femminile di Triathlon Cross
Country, Magon Manuela è oro M2 duathlon, Battocchio Nicola oro S3
duathlon, Novo Enrico oro S4 duathlon. Anche il giovane Rizzi
Samuele, nelle giovanili, si è ottimamente piazzato, quinto in
categoria Yout B.
Con
riferimento alle gare più lunghe, putroppo nessun Ironman nel
carniere rodigino, ma ben 12 finisher nella pur sempre impegnativa
distanza delle 70.3 miglia (1,9 km a nuoto, 90 km bici e 21 km di
corsa),
La
Rhodigium Team si afferma così come una squadra di triathlon ormai
consolidata, che vanta un centinaio di iscritti da tutta la provincia
e anche oltre, e che ben figura tra le migliori a livello italiano.
Oltre
all’attività agonistica, inoltre, la squadra si contraddistingue
per un atteggiamento molto goliardico e festaiolo, che regala agli
atleti di tutti i livelli momenti di divertimento e di compagnia dopo
le fatiche sportive.
E con questo spirito la Rhodigium Team ha festeggiato la chiusura del proprio anno presso la prestigiosa location di Villa Cà Segredo a Conselve, dove il presidente Enrico Novo ha ringraziato gli sponsor Italtecnica Srl, Furlan Service Snc, il tecnico e già campione di triathlon Stefano Bortolami, ha premiato i suoi atleti più meritevoli e gli associati più attivi, oltre alle bravissime triathlete; ha infine ricordato i traguardi raggiunti e si è impegnato per un anno 2020 altrettanto ricco.
Ringraziamo ancora una volta la nostra Anna Sacchetto per le belle foto al pranzo di Natale.
Il 20 ottobre 2019 una delle eccellenze
della Rhodigium Team, Omar Bertazzo, ha suggellato con un
primo posto assoluto al triathlon olimpico che si è svolto a
Tuoro sul Trasimeno la stagione 2019!
Con un ottimo crono di 2 ore 8 minuti e
quarantun secondi, Omar ha messo al collo la medaglia d’oro e alle
spalle un periodo di duro allenamento e di recupero da un fastidioso
infortunio.
1
BERTAZZO
OMAR A.S.D. RHODIGIUM TEA
02:08:41
2
NUCERA
GIOVANNI TRI EVOLUTION
02:12:47
3
CAPOCCI
MARCO A.S. DILETTANTISTICA ATHLETIC
TERNI
02:16:19
In una giornata che pareva ancora
estiva, invece, dalla spiaggia di Cervia, il 13 ottobre, è partito
uno degli ultimi triathlon sprint del calendario Fitri, e al via si è
presentato un folto gruppo di atleti Rhodigium-Italtecnica.
Ancora una volta l’inossidabile Casaroli ha mancato il podio per pochi secondi in categoria M4, ma ha confermato la propria preparazione e la propria velocità.
Buoni anche i tempi degli altri partecipanti, con un Matteo Villani in crescita e Francesco Lazzarini che accoglie con entusiasmo il ritorno alle gare, dopo una sfortunata frattura al piede che lo ha fermato a lungo.
In gara anche Raimondo Nonnato, Andrea
Martinelli e Mirco Giacometti.
In questa chiusura di stagione, occorre altresì ricordare due atleti che si sono distinti e che non hanno avuto la giusta gratificazione:
Filippo Veronese domenica 8
settembre si è lauretao finisher al Triathlon Internazionale di
Mergozzo (VB) con un tempo di 5 ore e 31 minuti. Primo 70.3 e tanta
soddisfazione per lui!
Sempre sulla distanza media, ha
ottenuto un ottimo riscontro Riccardo Pitton, che ha preso
parte al 70.3 della Slovenia, corso l’8 agosto e con cluso con un
tempo di 5 ore e 37 minuti. Anche per lui, alla sua prima gara su
distanza media, una grande soddisfazione!!
Lo scorso week-end del 28 e 29 settembre, nell’ottima e consueta location di Lignano Sabbiadoro (UD), si è svolto il Campionato Italiano di Triathlon Sprint, e come ogni anna Rhodigium Team ha onorato questo campo gara schierando i propri atleti sia sabato, ai campionati individuali assoluti, sia domenica con diverse squadre maschili e femminili in coppa crono.
Sabato hanno gareggiato Gianfranco Natali, Massimo Casaroli e Luigi Fini, che si sono ottimamente comportati, chiudendo le proprie prove rispettivamente in 1:25:55, 1:11:08 e 1:08:21
Luigi Fini, Gianfranco Natali e Massimo Casaroli agli assoluti di triathlon sprint di Lignano
Domenica invece è stata la volta delle squadre: la coppa crono è forse la gara più divertente per gli atleti, in quanto devono aiutarsi a vicenda in quanto il tempo viene preso sul terzo che taglia il traguardo. Bisogna dunque comporre bene le squadre ed elaborare la strategia migliore per far rendere al meglio gli atleti prendendo da ciascuno il suo punto di forza. Le squadre schierate erano 3 maschili e due femminili.
17^ posizione per la squadra composta da Claudia Martinelli, Arianna Tomaini e Laura Schiavon, che ha chiuso in 01:22:24
36^ posizione per la squadra formata da Maddalena Gardan, Erika Marcolin, Monica Marucco e Silvia Breda, che ha staccato un crono di 01:30:06
8^ posizione per la squadra formata da Enrico Novo, Stefano Bortolami, Nicola Battocchio, Alberto Garavello e Omar Bertazzo, che ha chiuso in 58 minuti e 58 secondi
80^ posizione per Enrico Pavan, Mirko Zandron, Mattia Cagnoni, Davide Milan e Filippo Marangoni, con un crono di 1:09:10
179^ posizione per la squadra composta da Francesco Lazzarini, Giovanni Gheller, Andrea Zamolo e Matteo Villani.
Nel grande weekend di triathlon organizzato da Ironman a Cervia, la Rhodigium ha presenziato con 10 atleti che hanno preso parte alle due gare previste per Domenica 22.
Alle ore 12 con un meteo incerto ma in un’atmosfera festiva ed elettrizzante è partita la gara 70.3 che consiste in 1.9 km a nuoto, 90 km in bici nell’entroterra romagnolo e 21 km di corsa lungo le affollatre strade della città balneare. Primo a terminare per la squadra rodigina è stato Nicola Battocchio che, con il tempo di 4 ore e 25 minuti, settimo di categoria, ha raggiunto un traguardo ambitissimo per ogni triatleta conquistando la slot per il mondiale 2020 in Nuova Zelanda. A seguire sono arrivati Alessandro Zampirollo (4:54) e Michele Aglio (4:57)con tempi inferiori alle 5 ore e subito dopo Enrico Pavan (5 ore e 9 min.), Roberto Portesan (5 ore e 15 minuti)e Alessandro Milan (6 ore e 20 minuti). Si è laureata finisher, insieme ai compagni, anche la bravissima Francesca Vittoria Ferraresi con il tempo di 5 ore e 49 minuti! Tutti si sono dichiarati soddisfatti e appagati dalla bella esperienza. Nel pomeriggio è partita la gara su distanza olimpica, cioè 1.5 km in mare, 40 in bici e 10 a piedi in alcuni tratti del percorso della gara precedente. I partecipanti hanno quindi potuto godere del numerosissimo pubblico che assisteva al bis dello spettacolo. Leonardo Tasinato con 2 ore e 27 minuti, Massimo Gasparetto 2 ore 39, Denis Bonato 2 ore 49 e Raimondo Nonnato 2 e 57, non sono stati fermati da qualche goccia di pioggia e hanno tagliato il traguardo e completato la bella giornata di sport.
Domenica 22 settembre sul lago di Endine (BG) si è svolto un durissimo olimpico che contava ben 850 metri di dislivello sui suoi 40 chilometri di tracciato bike.
Con questa premessa, Omar Bertazzo si è distinto salendo sul terzo gradino del podio (e poco ci mancava agguantasse il secondo) regalando a Rhodigium Team Italtecnica un ottimo bronzo (2:23:36 il suo crono).
In gara anche il nostro mastino Stefano Bolognese, che ha chiuso quinto di categoria con un crono di 3 ore.
Domenica 22 settembre a Jesolo, sotto una tenue pioggia e con un mare con una discreta corrente, si è svolto un veloce triathlon Sprint che ha visto Rhodigium Team tra i protagonisti. Buona prestazione di Enrico Novo, che con un tempo di 1 ora e 5 minuti si piazza primo degli S4, pur non avendo potuto effettuare una preparazione specifica durante l’estate. Una garanzia Stefano Bruschi, che anche in questo sprint va a podio, secondo di categoria M5, con un crono di 1:16:36. Bel piazzamento della solita Arianna Tomaini, che in categoria M1 femminile per poco perde il bronzo, tagliando il traguardo in 1:19:25, finendo sedicesima assoluta. Quinto S2 invece Garavello Alberto (1:07:46), e ottavo M1 Luigi Fini (1:10:59).
Un altro week-end di imprese sportive per triathlon rodigino, che ha schierato una discreta compagine al Kuota Trio Triathlon Olimpico Peschiera del Garda , sabato 14 settembre 2019. In una giornata paticolarmente buona dal punto di vista climatico, al punto che nel nuoto è stato precluso l’utilizzo della muta, gli atleti hanno affrontato le classiche distanze della gara olimpica (1500 mt nuoto, 40 km bici, 10 km corsa) su di un campo gara molto suggestivo, che dalla spiaggia di Peschiera ha portato gli atleti a raggiungere a nuoto le mura della città e passandovi sotto, all’interno del canale, si sono poi diretti, una volta inforcata la bici, lungo il vallontato e muscolare percorso a sud del lago, per poi rientrare nella cittadina e concludere con una corsa su e giù dai massicci torrioni. Ottima la prestazione di Arianna Tomaini, che con un crono di 2 ore e 46 minuti si è piazzata 17^ M1, seguita da Maddalena Gardan, 2 ore e 53, che per l’occasione ha vestito i panni del Volkswagen Team assieme a niente di meno che Massimiliano Rosolino. Tra gli uomini, eccellente Gian Luigi Vecchiatti, ottavo M1, ma primo assoluto del circuito Trio Volkswagen, che assomma i tempi staccati nelle tre gare di Sirmione, Bibione e Peschiera appunto!
Bei
riscontri cronometrici anche per Zampirollo, Fini, Casaroli e
Zamolo.
Sempre a Peschiera, il giorno
successivo, si è svolto invece la gara in distanza sprint. Molti
anche in questo caso i portacolori di Italtecnica. Le quote rosa
sono state rappresentate dalla tenace Alice Munerato, settima in
categoria S4, mentre il miglior piazzamento in classifica maschile lo
ha ottenuto anche il più veloce, ovvero Michele Aglio. Dopo di
lui, a poca distanza, Alberto Garavello, Marco Bartolini, Alberto
Ceschelli, e via via a seguire Roberto Portesan, Alberto Puato, Luca
Spolaore e Giovanni Gheller.
Al lido delle Nazioni, invece si è
tenuto l’Irondelta nelle distanze sprint e Olimpico.
La frazione acqua si è svolta in mare,
parallelamente alla costa, mentre la frazione bici, completamente
pianeggiante, si è svolta in un circuito chiuso al traffico (Strada
Panoramica dei Lidi). Infine la corsa, un bastone sul lungomare da
ripetere più volte. Nello sprint (sabato 14 settembre) bronzo per
Stefano Bruschi, in categoria M5; Pavan Enrico chiude con un ottimo
1:11,unidcesimo M1, seguito da Andrea Martinelli, Alessandro Milani,
Mattia Trombon e Gian Franco Natali. Unica donna in gara Simona
Gavioli, che è arrivata al traguardo dopo una gara rocambolesca.
Nell’olimpico, tenutosi il giorno dopo,
15 settembre, il podio di giornata va alla nostra sempre ottima
Claudia Martinelli, che sale sul secondo gradino del podio
confermando il proprio talento. Giampietro Giomo il più veloce degli
uomini, con un tempo di 2:14:29, seguito sa Matteo Villani, 2 ore e
18 minuti, peraltro quarto in categoria S2.
Non è stata l’invasione dello scorso
anno, ma Rhodigium Team è stata di certo una delle squadre più
rappresentate allo sprint gold di Chioggia, che si è svolto domenica
8 settembre a Sottomarina.
Alessandro Zampirollo e Manuela Magon, Primo M1 e seconda M2
Putroppo le pessime condizioni meteo
hanno imposto agli organizzatori di annullare la frazione di nuoto,
trasformando di fatto la gara in un duathlon, che si è svolto sulle
distanze di 3 km di corsa, 20 chilometri di bici e altri chilometri
di corsa. I circa 260 atleti non si sono fatti intimorire dalla
pioggia e divisi in tre batterie si sono succeduti sul campo gara.
Ricco il bottino Rhodigium, con un oro in categoria M1 maschile,
grazie a uno Zampirollo in eccellente stato di forma, e un argento in
M2 femminile, con la velocissima Manuela Magon. Molti anche i
piazzamenti di rilievo, con Francesca Ferraresi 4^ in S3 femminile,
Claudia Martinelli, fortemente penalizzata dall’annullamento del
nuoto, quarta in M3, Omar Bertazzo quinto in S3 maschile (ma il suo
era un test post infortunio), ancora una medaglia di legno per il
giovane Samuele Rizzi e per un soffio fuori dal podio anche il
veterano Stefano Bruschi, sempre agguerrito.
Andrea Marchi, Mirco Giacometti e Manuel Malanchin
In gara anche molte new entry del
triathlon rodigino, quali Denis Mori, Andrea Martinelli, Luca
Grinzato, Manuel Malanchin, Andrea Marchi, Denis Felisatti e Mirco
Giacometti, che hanno portato a termine con soddisfazione la propria
gara!
A Cesenatico, sempre domenica 8, si è
tenuto uno splendido triathlon olimpico ed a portare i colori
nero-blu della squadra è stato il più volte finisher Massimo
Casaroli, che in categoria M4 (55-59 anni), si è piazzato sesto, con
un crono di tutto rispetto di 2 ore e 22 minuti.
Filippo Veronese finisher al medio di Mergozzo
Al confine tra Piemonte e Lombardia,
nel lago di Mergozzo (VB), invece, si è cimentato in una gara ben
più spossante un altro alfiere del club Italtecnica, Filippo
Veronese, in gara nel suo primo triathlon medio (1900 mt nuoto, 90 km
bici e 21 km corsa), che ha concluso con grande soddisfazione in un
tempo di 5 ore e 31 minuti.